Come contestare una cartella esattoriale

La cartella esattoriale o cartella di pagamento è l’atto con il quale l’Ente Esattore (prima Equitalia oggi Agenzia delle Entrate Riscossione) agisce per recuperare un credito da una pubblica amministrazione.

Quali sono i principali motivi per contestare una cartella esattoriale

  1. La prescrizione della cartella esattoriale
  2. La mancata indicazione degli elementi essenziali della cartella
  3. Mancata notifica dell’atto presupposto, cioè dell’atto da cui la cartella trae origini
  4. Vizi di notifica della cartella stessa

Come si contesta la cartella esattoriale

Chiarito quali sono i principali elementi che invalidare la cartella esattoriale è necessario capire come effettuare la contestazione della cartella.

Esistono tre modi per impugnare una cartella esattoriale illegittima, ossia tramite:

  1. Annullamento in autotutela: con il quale il destinatario della cartella segnala all’amministrazione l’errore commesso e chiede a quest’ultima di procedere all’annullamento della cartella.
  2. Richiesta di sospensione dell’esecuzione: in presenza alcuni vizi specifici (ad esempio in caso di una cartella emessa per somme già pagate) il contribuente può presentare una richiesta di sospensione direttamente all’agenzia delle entrate.

Ricevuta la richiesta, l’Agenzia la trasmette all’ente creditore e, in attesa della risposta, sospende le procedure di riscossione.

In assenza di risposta da parte dell’ente entro 220 giorni, la legge prevede l’annullamento della cartella esattoriale (opera il cosiddetto silenzio assenso).

  1. Ricorso contro la cartella

La terza possibilità è quella di proporre ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria per chiedere l’annullamento della cartella esattoriale.

In questi casi per importi oltre una certa soglia è necessaria l’assistenza di un legale specializzato in materia.

Per approfondire

  • https://www.agenziaentrateriscossione.gov.it/it/cittadini/Sospensione/
  • https://www.altalex.com/guide/cartelle-esattoriali