Nel nostro paese anche il settore relativo alle carceri e alla rieducazione di chi viene arrestato e detenuto in carcere ha avuto degli sviluppi con il passare degli anni, e come in diversi altri è stato introdotto il braccialetto elettronico per detenuti. Qui andiamo ad analizzare come funziona e in che contesto viene utilizzato.
Il braccialetto elettronico è presente come misura nel codice di procedura penale, all’articolo 275 bis comma 1, e viene applicato a coloro i quali vengono catalogati come non pericolosi e viene concesso il regime di arresto domiciliare.
Questo regime permette al detenuto di scontare la pena direttamente presso la propria abitazione, con diverse limitazioni. Uno dei dispositivi utilizzati per controllare che il detenuto sconti la pena nel modo corretto è appunto il braccialetto elettronico per detenuti. Vediamo come funziona.
Il nome potrebbe portare a qualcosa da indossare direttamente sul proprio braccio, ma in realtà si tratta di un dispositivo abbastanza grande che viene applicato alla caviglia del detenuto. Il dispositivo comunica con una centralina che viene installata all’interno della casa del detenuto, e i due dispositivi comunicano tra di loro e con la centrale delle forze dell’ordine.
Viene controllato in tempo reale, 24 ore su 24, l’allontanarsi entro certi limiti del detenuto dalla centralina, e in caso la distanza vada oltre un certo limite, quindi se si esce di casa e ci si allontana, automaticamente le forze dell’ordine vengono allertate, e viene inviata subito una volante a controllare. Un dispositivo che insomma permette di controllare in modo costante ogni detenuto che non viene portato in carcere.
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